Quanto è pericoloso l’amianto?
Beh, l’amianto è un materiale potenzialmente cancerogeno e, per questo motivo, va eliminato. Questo è ancora più vero se presenta deterioramento.
La rimozione deve avvenire, secondo normativa, da ditte specializzate e dotate delle autorizzazioni per maneggiare e smaltire questo materiale.
Talvolta si trovano comunque pareri discordanti sulla tossicità dell’amianto e questo argomento suscita molti dibattiti nel settore.
Questo accade perché, ad oggi, sembra non esistere una legge universale che colleghi l’esposizione all’amianto e la comparsa del mesotelioma pleurico.
A questo proposito, la Corte di Cassazione è intervenuta sulla condanna di alcuni ex vertici della marina militare annullando, con rinvio, la condanna per la morte di 7 marinai causata dal suddetto tumore.
La Corte territoriale aveva basato la sua condanna su una perizia particolare. Questa perizia sosteneva esistesse «un rapporto causale tra l’esposizione patita da ogni singolo lavoratore e l’insorgenza della relativa malattia, nonché l’altissima concentrazione di polveri e fibre di amianto inalate dai marinai».
Esiste poi una teoria che afferma che una esposizione prolungata all’amianto determina un’accelerazione del decorso della malattia stessa. Questo avviene a causa della cosiddetta “dose cumulativa” di fibre di amianto nel polmone
La Corte territoriale ha riconosciuto valore scientifico alla suddetta teoria .
Tornando all’annullamento della sentenza: la Corte territoriale ha dato validità di legge universale a una teoria che ha, invece, solamente valenza statistica-probabilistica.
Questo è il motivo della decisione della Corte di Cassazione.
Accanto a questa decisione, sempre nella stessa sentenza, la Corte di Cassazione sostiene un altro punto.
Si conferma, infatti, la condanna di un ex ammiraglio e del Ministro della difesa.
La motivazione della scelta sta nella loro responsabilità civile per la morte del meccanico navale Giovanni De Martino.
De Martino è deceduto nel 2010 a causa di un carcinoma polmonare dopo 36 anni di servizio sulle navi della Marina Militare sulle quali c’era l’amianto.
Per buona parte di questi anni di servizio, infatti, ha rivestito il ruolo di addetto alle caldaie, guardia macchina e addetto alle motrici sulle navi della Marina Militare.
Queste attività venivano svolte dove l’amianto era più presente e dove maggiormente si deteriorava a causa del calore e delle forti vibrazioni.
Questa sentenza della Cassazione è la prima che afferma in via definitiva un rapporto causa-effetto tra l’esposizione alle polveri di amianto e il carcinoma polmonare di un fumatore.
Questa sentenza risponde alla nostra domanda iniziale ovvero: “quanto è pericoloso l’amianto?”
La Corte di Cassazione conferma che le conclusioni dei periti siano inequivocabili.
Quindi, anche se il soggetto è stato fumatore fino al 1987, la sua prolungata esposizione all’amianto ha avuto un ruolo concausale nell’insorgenza del tumore polmonare.
Confermato quindi il nesso tra l’esposizione prolungata all’amianto e la comparsa o l’accelerazione del tumore, è necessario prendersi carico di tutte quelle situazioni in cui l’amianto ancora oggi esiste.
Bisogna inoltre tener presente che la sua pericolosità è legata anche al suo deterioramento.
Più il materiale è sgretolato, sbriciolato, e più, di fatto, diventa potenzialmente cancerogeno.
Proprio per questo esistono delle normative per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto.
Queste attività non possono essere effettuate da chiunque e possono avvenire solo secondo determinate norme di sicurezza.
Tra i servizi di Marcheluzzo srl trovi anche la bonifica dell’amianto in quanto si tratta di un’azienda autorizzata e certificata anche nello smaltimento dell’eternit.
Dunque, capito quanto è pericoloso l’amianto, vorrai sicuramente eliminarlo laddove ancora oggi lo vedi.
Per procedere alla bonifica delle aree ricoperte dall’amianto o per la bonifica dell’eternit cerca esperienza e professionalità.
Rivolgiti a Marcheluzzo srl, un’azienda specializzata e certificata: agisci in questo modo non solo perché lo prevede la normativa ma anche e soprattutto per tutelare la tua sicurezza.